martedì 11 giugno 2013

[Diario] Del silenzio interrotto e del morire democristiani

Tornare a postare dopo tanto tempo.
E farlo per parlare di una cosa che ha attirato la mia attenzione e un'altra che fa di tutto per distoglierla.
Edward Snowden ha 29 anni e, fino a pochi giorni fa, lavora(va) come analista e sistemista per la Booz Allen Hamilton. Da anni, infatti, il Governo Americano seleziona aziende private per catalogare informazioni per conto della NSA. Questo outsourcing ha permesso potente Agenzia per la Sicurezza Nazionale di aumentare la sua incidenza di controllo sulle telecomunicazioni da e per gli Stati Uniti.
Ipotesi di complotto da Grandi Fratelli a parte, lo scandalo rivelato dal quotidiano inglese Guardian mette a nudo una pratica lesiva della privacy del cittadino che vedremo come e se verrà stigmatizzata.
Di sicuro, siamo solo all'inizio dello scandalo del sistema di controllo chiamato Prism che rischia di scombinare più di un equilibrio.

Forse è per via che sto lavorando a un'idea di storia che fa uso dei leakers, cosa che mi ha portato a seguire la storia di KYAnonymous e del suo recente coming out. O forse perché conosco gli americani e so che dietro a ogni attacco al potere centrale di Washington si nascondono obiettivi reazionari che hanno nella pericolosa destra bianca –ve lo ricordate Timothy McVeigh?– i loro promotori più o meno occulti. O forse, ancora, perché la NSA è coinvolta in parecchie polemiche sulla limitazione della libertà, fin dai tempi del Patriot Act (un acronimo strepitoso, gente... meglio del Marveliano SHIELD) di Bush Jr. Com'è come non è, il video in cui Snowden spiega con tranquillità in cosa consisteva il suo lavoro mi ha colpito per le enormi implicazioni che potrebbero risultare da questa complessa faccenda.
Che crea imbarazzo non solo alla potente CIA e alla NSA, già impegnate nella "caccia" a Snowden, che nel frattempo ha fatto perdere le sue tracce, ma anche all'amministrazione Obama, che di sicuro finirà sulla graticola per queste rivelazioni.

Il dilemma più grande, in effetti, è lo stesso che il caso di KYAnonymous pone: è lecito violare la legge per avere giustizia? Un dilemma che può sembrare più etico, che politico.
Una legge sbagliata, può essere violata, verrebbe da dire.
Qualcuno arriverebbe ad affermare che debba essere violata.
Poi però viene da chiedersi chi decide quanto e come sia sbagliata una legge.
Ed è lì che mi spaventa una strisciante democristianità che odio e sento crescere nella mia testa.
Quindi decido, addirittura, di scrivere qualcosa per Breakfast.
Per distrarmi.

Ed è lì che mi accorgo che non sono il solo a farlo.
Perché mentre mentre resto crucciato da questa vicenda rivelata dall'inchiesta del Guardian, mi rendo conto che l'attenzione di molti pare essere attirata dal finale della terza stagione di Game of Thrones e, più di tutti, dalla presentazione della PS4 nel keynote Sony dell'E3.
Cosa che mi preoccupa un po'. Perché rischio di essere distratto anche io.
E cazzo, non voglio mica morire democristiano.