Alle volte capita.
Senza sapere esattamente
come, ci si ritrova in luoghi che conosciamo già, che conoscevamo tanto tempo
fa. E quando ci mettiamo comodi, tutto ridiventa familiare, ed è piacevole, un
po’ come quando si torna a casa dopo essere stati via a lungo.
Strano a dirsi, ma è
l’effetto che mi ha fatto riprendere in mano un fumetto di GRENDEL.
Ma andiamo con ordine.
Perché magari non tutti
conoscono il personaggio creato quasi trent’anni fa da Matt Wagner per la vecchia (e da tempo defunta) casa editrice Comico
e vale la pena fare un po’ di storia. Wagner, allora ventenne, ideò uno dei
primi antieroi del fumetto americano. E con antieroe non intendo un
affascinante tenebroso dal passato oscuro, ma un vero figlio di puttana
sanguinario. Un assassino che doveva la sua esistenza alla curiosità del suo
autore che si ispirò, tra le altre cose, al Diabolik nostrano. Wagner
scrisse e disegnò interamente i primi capitoli di quella che era destinata a
diventare una saga incredibile e dalla vita editoriale complessa e
affascinante. E lo fece usando uno stile di disegno con il quale, per sua
stessa ammissione, cercava di rifarsi ai manga
giapponesi (che all’epoca erano roba rara e strana, negli Stati Uniti) ma non
era “abbastanza bravo” (parole sue,
più o meno) e non fu molto soddisfatto del risultato.
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Sulfureo |
Poi fu la volta del
passaggio alla Dark Horse, dove videro la luce una serie di storie scritte da
Wagner e altri sceneggiatori, gente del calibro di Steven T. Seagle e Darko
Macan, e disegnate da un numero incredibile di artisti straordinari: da Tim Sale al mai troppo compianto Edvin Biukovic, da Duncan Fegredo a Jill
Thompson e Ashley Wood.
Negli anni, il
personaggio di GRENDEL si è evoluto sempre, divenendo un concetto, un
sanguinario avatar capace di
trascendere spazio e tempo ed essere il protagonista di storie di ambientazione
fantascientifica o contemporanea, senza mai venire meno alla sua natura
sanguinaria e guerriera.
La storia di GRENDEL è
disseminata di ristampe, rifacimenti e revisioni dell’autore che ha visto
crescere il suo personaggio insieme alle sue capacità, già straordinarie fin
dal’inizio, di narratore. Wagner è un autore completo di rara efficacia. Il suo
segno, rivisto oggi, sembra anticipare quello di Eduardo Risso e rimane moderno nella sua linea chiara, nell’amore
per il liberty e l’art deco con cui compone pagine dove la
china sembra scorrere con una morbidezza che il rosso sangue spezza ed esalta
allo stesso tempo. Sono tante le double
spread che portano spesso l’occhio del lettore a scorrere orizzontalmente
lungo le lame gemelle dell’arma di GRENDEL, ma non si ha mai la sensazione che
siano troppe. Uno storytelling
efficace ancora oggi regge una storia che sa affascinare anche dopo tanti anni
dalla sua stesura, pieno com’è di spunti visivi capaci, alle volte, di stupire.
Come in una incredibile anticipazione che tanto ricorda una scena di Kill Bill 1: nel leggerla non ho potuto
fare a meno di pensare che Quentin
Tarantino l’avesse presa come ispirazione per girare la scena di O-Ren Ishii
al tavolo dei capi Yakuza.
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Provate a dire il contrario... |
Sì, perché finalmente
GRENDEL avrà un’edizione completa anche in Italia. Partendo dall’ottima Omnibus Collection di Dark Horse, Panini Comics inizia a pubblicare la
saga di Matt Wagner dando alle stampe i due volumi GRENDEL 0 - Il Diavolo nelle Azioni e GRENDEL 1 - Ecco il Diavolo, disponibili a partire dal 21 febbraio
e che ho avuto il piacere e il modo di (ri)leggere in [Anteprima] grazie alla
copia che l’editore mi ha fatto avere.
(e che mi permette di lanciare una piccola, nuova rubrica, cosa che non mi dispiace affatto)
I volumi previsti per completare l’edizione nostrana sono dieci ed usciranno a intervalli regolari di 3/4 mesi. Siete avvisati.
(e che mi permette di lanciare una piccola, nuova rubrica, cosa che non mi dispiace affatto)
I volumi previsti per completare l’edizione nostrana sono dieci ed usciranno a intervalli regolari di 3/4 mesi. Siete avvisati.
Non posso che consigliarne l’acquisto, gente. Sono abbastanza attempato da poter vantare un passato da lettore di GRENDEL e la competenza sufficiente per affermare che vale assolutamente l’acquisto. E vi lascio con un breve aneddoto grendeliano.
Il luogo: una delle mie
prima Lucca Comics.
Il tempo: forse il 1993,
o giù di lì.
Lo stand:
chisseloricordapiùormai.
L’oggetto: una maschera
di GRENDEL, che sono pure abbastanza sicuro di aver comprato e non so più che
fine abbia fatto.
C’ero già dentro a piedi pari, qualcuno potrebbe dire, ma vi garantisco che allora, come oggi, era il
personaggio di Matt Wagner ad affascinarmi.
Credo capiterà anche a
voi.
Di essere affascinati. Il
resto mi sa di no.
(Un ringraziamento
speciale ad Antonio Solinas, amico,
esperto di fumetti e grande conoscitore della saga Grendeliana che, insieme a Nicola Peruzzi, ne cura l’edizione
italiana.)