martedì 29 novembre 2011

[Diario] Una discussione partita altrove


Conosco Francesco Ausonia Ciampi da tanti anni.
Ma proprio tanti.
Abbiamo iniziato a fare la nostra gavetta in Granata Press, su un progetto dal "nome in codice" Golem che ha fatto appena in tempo a partorire L'Altra Parte di Vanna Vinci e Progenie d'Inferno di Onofrio Catacchio & Andrea Accardi.
A pensarci bene, e lo diciamo spesso, è strano che in diciassette anni (!!!) non abbiamo mai lavorato insieme. Qualche progetto (roba da galera...) l'avevamo anche messo insieme, ma poi abbiamo seguito i nostri percorsi personali per poi ritrovarci colleghi alla Scuola Internazionale di Comics di Firenze, in veste di docenti di diversi corsi.
Da allora, le pause pranzo con lui sono state sempre una piacevole occasione per parlare di tutto. Le nostre vite, il nostro lavoro, le vite e il lavoro degli altri.
Durante una cena piacevolissima a Lucca, poche settimane fa, Francesco diede voce alle sue perplessità su L'Ultimo Terrestre, il film di Gipi presentato quest'anno al festival di Venezia, e alle dichiarazioni successive in merito al suo allontanamento dal fumetto.
La discussione è stata interessante e l'amore di Francesco per le opere di Gipi era sincero e caratterizzava fortemente le sue opinioni, così come le sue perplessità sul fumetto di Giacomo Monti, quel Nessuno Mi Farà del Male, da cui il film ha preso spunto.
Personalmente non conosco il lavoro di Monti, ma ammetto di non essere stato attratto dal libro quando ho avuto occasione di sfogliarlo. E magari mi sono perso qualcosa.
Così come nulla sapevo del suo "sfogo" (e adesso me lo cerco) contro lo stato del fumetto e la sua scelta di allontanarsi da questo mondo (bislacco, certo), che ha creato lo spunto per QUESTO post di Francesco e la naturale discussione che ne è scaturita, che parla soprattutto del "bisogno di narrare" e di come ognuno di noi lo affronta.
E che devo dire?
Sarà che siamo amici da tanto proprio perché le nostre sensibilità, pur con le loro abissali differenze, si assomigliano parecchio. Ma posso solo dirmi d'accordo con quello che Francesco, con la sua solita passione, dichiara nel post.
E ammetto che questa discussione la seguirò con curiosità...

Aggiornamento volante: QUI trovate altre opinioni.

martedì 15 novembre 2011

Giuda ballerino, mi sa che tocca a me...


Da qualche tempo avevo pensato di parlarne qui su Breakfast, poi la morte improvvisa di Sergio Bonelli aveva allontanato il pensiero e avevo deciso di rimandare.

Ma ormai la notizia è uscita (QUI, QUI e anche QUI... le voci girano...) dopo che mi è stata simpaticamente "estorta" in occasione del piacevole incontro tenuto insieme a Lee Bermejo a Cesena Comics & Stories.

Quindi sì, scriverò DYLAN DOG.
Per essere precisi, scriverò una storia per un futuro Color Fest.
A qualcuno potrebbe sembrare strano, ma ho la sensazione di essere davanti a un nuovo "primo lavoro" e di dovermi guadagnare il rispetto e la fiducia di Giovanni Gualdoni, con il quale ho avuto fin dall'inizio (e così sarà fino alla consegna) il piacere di lavorare, e della redazione.
E ho tutta l'intenzione di fare del mio meglio.
Nonostante le cose fatte e le soddisfazioni che questo lavoro mi ha dato fin qui, l'idea di scrivere un personaggio così importante per la storia (non solo recente) del fumetto italiano è davvero stupefacente.

Quando nel settembre del 1986 comprai L'Alba dei Morti Viventi all'edicola della frazione in cui abitavo, restai colpito da quella che solo più tardi avrei capito essere la grande modernità di un personaggio come non se n'erano mai visti prima. A settembre di quest'anno, mentre parlavo al telefono con Giovanni del soggetto per la mia storia, non mi ero reso conto che si avvicinava il venticinquesimo anniversario. Da non credere.
La sola nota dolente è abbastanza ovvia.
Mi sarebbe piaciuto sentire l'opinione di Sergio sulla mia storia e dispiace pensare che non potrà leggerla.

È ovviamente troppo presto per parlare di disegnatori o date di uscita, ma vi terrò informati sul [WorkInProgress], nuova etichetta del blog che inauguriamo oggi.
E adesso via, che devo scrivere e basta, Giuda ballerino!

venerdì 11 novembre 2011

Cowboys a Cesena



Fra la via Emilia e il West è il titolo dell'incontro che Lee Bermejo e io terremo domani pomeriggio, (come anticipavo QUI) a Cesena Comics & Stories.
Il tema, come si può facilmente intuire dal titolo "gucciniano", è quello del rapporto particolare che certi autori italiani hanno con il paese a StelleEstrisce e viceversa. La chiacchierata, che sarà moderata --o più facilmente animata-- da Gian Piero Travini, vedrà per la prima volta affiancati Lee e me, che siamo amici da tanti anni e mai abbiamo fatto una conferenza insieme durante una convention di fumetti.
Quella di domani non sarà però solo l'occasione per presentare 99 GIORNI e (in anteprima assoluta in Italia!) BATMAN: NOEL, il nuovissimo lavoro scritto e disegnato da Lee. Parleremo anche, e soprattutto, delle nostre peculiari storie professionali, di come le nostre strade si siano incrociate, di cosa voglia dire essere "stranieri in terra straniera" in due modi diversi eppure così simili --anche nel modo in cui camminiamo, involontariamente spavaldi, per la cittadina dove io sono nato e che Lee ha eletto come casa. Qualcuno, sorridendo, mi ha detto che quando passeggiamo insieme per Reggio, sembriamo due cowboy appena scesi da cavallo.
Uno è basso e ha l'aria fetente --l'italiano d'America.
L'altro è alto e bello --l'americano d'Italia.
Cowboys.

Portate quindi le vostre colt cariche e oliate al Caffè Zampanò, Corso Garibaldi 52, a Cesena.
Alle 16:00 di sabato 12 novembre daremo fuoco alle polveri...

[Da Non Perdere] Cesena Comics & Stories


Sabato sarò a Cesena per partecipare alla terza edizione di una fiera del fumetto (e non solo) decisamente fuori dagli schemi.
Nata due anni fa grazie all'impegno di Elisa Rocchi, Michela Degli Angeli e dell'Associazione culturale Barbablu, Cesena Comics & Stories (o CC&S, per gli amici) ha movimentato la scena locale degli appassionari ma ha fatto, in questi anni, molto di più.
Grazie alla speciale attenzione che Barbablu dedica sempre al lavoro con bambini e ragazzi (tenendo corsi tutto l'anno a tema fumetto) e alla formula dll'invito alla lettura, ogni anno cresce l'attività di sensibilizzazione e formazione di insegnati di elementari e medie, con seminari gratuiti tenuti da professionisti del settore come Denis Medri e Gianni Barbieri.
In effetti, il termine gratuito è la chiave dell'unicità di CC&S.
Tutti gli incontri e i caffè letterari con gli autori, così come le mostre e i seminari, sono gratuiti e resi possibili grazie all'impegno di un gruppo di volontari appassionati che rendono possibile un festival ricco di iniziative (date un'occhiata al programma...) che sopravvive grazie alla passione di chi lo anima e il sostegno degli sponsor che credono nel progetto.
CC&S3 entra nel clou a partire da venerdì, ma sono certo che in città sono già stati avvistati loschi figuri come Gianluca "Johnny" Pagliarani e Tuono Pettinato (gentaccia con cui anche il sottoscritto sta tramando qualcosa...). A Cesena arriverò solo sabato pomeriggio insieme a Lee Bermejo per una conferenza "western", ma questa è materia per un altro post...

giovedì 10 novembre 2011

[Da Non Perdere] And now, for something completely different...


Due mosse scorrette in un colpo solo.
Primo: segnalo come [DaNonPerdere] una cosa mia (e di cui ho già parlato parecchio).
Secondo: lo faccio rubando il titolo ai Monty Phyton, cosa che mi garantirà di marcire in uno dei tanti inferni che la mente geniale di Terry Gilliam potrebbe partorire.
99 GIORNI è disponibile già da qualche giorno (dal 6 novembre, per la precisione) anche in libreria, nell'edizione di Panini Comics avvistata in anteprima a Lucca 2011, dove il primo stock di copie è andato esaurito allo stand dell'editore. Il [DaNonPerdere] in effetti l'ho messo perché è una storia a cui tengo molto e mi farebbe piacere se la ingiustamente sottovalutata collana Vertigo Crime/Panini Noir potesse trovare in 99 GIORNI l'interesse rinnovato di chi magari ci arriva seguendo questo blog o altri in cui se n'è parlato (QUI su Apollodoro trovate la prima recensione italiana che ho avuto modo di leggere, pochi minuti prima di postare queste news).
Poi, forse, ci sta perché 99 GIORNI è anche un piccolo precedente mai visto prima.
Così come a me fa ancora un po' strano pronunciare il titolo in italiano, credo (ma sono pronto a smentite) che sia la prima volta che un autore traduce un suo stesso lavoro nella sua lingua madre dopo averla scritta in una straniera. Magari è proprio una prima assoluta, non saprei...
Infine, come accennavo QUI, la copertina che vedete qui sopra ha qualcosa di diverso dall'originale Vertigo. Provate a indovinare... su, è facile...
Adesso andate a vedervi il film a cui ho rubato il titolo, che merita tutto il vostro tempo.

When the smoke clears

A me le facce come questa sono sempre piaciute un sacco.
Smokin' Joe Frazier se n'è andato da poco ed è triste pensare che pochi oggi conoscano quest'uomo e sappiano cosa ha fatto della sua vita e per la comunità afroamericana in generale.
La colossale personalità di Muhammad Ali ha divorato la notorietà che gente come Frazier si meritava. Il loro Fight of the Century fu un incontro spettacolare. E la meritata vittoria di Frazier sorprese parecchia gente.
Non starò ad annoiarvi con un lacunoso necrologio, leggetevi piuttosto l'articolo che Gian Piero Travini ha scritto per La Voce di Romagna (e poi seguitelo anche su LoSpazioBianco, che ne sa a pacchi anche di fumetti!), ne vale davvero la pena. Lo "Zio" Travini è un appassionato di boxe duro e puro.
Uno di quelli da non far incazzare.

Vi lascio con un paio di foto scattate poche settimane fa, a New York, nell'hotel dove alloggiavo. Lo stesso che era un po' una "seconda casa" per Smokin' Joe, come mi ha detto il direttore col quale mi sono fermato a parlare quando ho notato i guantoni appesi al muro nel suo ufficio. Il bizzarro, vagamente infantile autografo con dedica di Joe incorniciato accanto alla foto in posa mi ha fatto tenerezza.

 



Poi, stamattina, ho trovato questo trailer.
E adesso DEVO vederlo...

martedì 8 novembre 2011

Otto novembre duemilaundici


Forse sarà un giorno da ricordare.
Anticipato mille volte, ancora più atteso da molti, oggi è forse il giorno in cui vent'anni di storia tragicomica del nostro paese finalmente finiranno.
E sarebbe bello vederli finire con "stile", in piena notte dei lunghi coltelli. (ecco QUI un fulgido esempio)
Nelle prossime ore.

E poi, se così sarà, vedremo cosa succederà, chi saprà fare cosa per risollevare questa piccola nazione dalla forma buffa, che negli ultimi anni si è abbruttita culturalmente sotto molti, troppi punti di vista.
Non nascondo di trattenere un sospiro di sollievo. E spero di poter presto iniziare a trattenere tutti il fiato con trepidazione, per vedere cosa succederà.
Aspettando che il fetore ventennale si diradi...

mercoledì 2 novembre 2011

[Da Non Perdere] Octavia Monaco per una settimana ancora...


Se non conoscete ancora Octavia Monaco e i suoi bellissimi lavori, avete ancora un'occasione perché io possa perdonarvi.
QUESTA.
La mostra resterà aperta fino al 9 Novembre.
Quindi avete una settimana per scoprire Octavia.
O per rifarvi ancora una volta gli occhi sui suoi splendidi quadri.
Andate, quindi.
Adesso.

Il giorno dopo... (due, a dire il vero)

Lucca è finita, siamo tutti vivi e credo si possa dire che si stata una bella edizione.
Per me lo è stata, anche se è finita con un giorno d'anticipo.
Piena (155.000 presenze... una cifra spaventosa) ma tutto sommato vivibile e come sempre l'occasione migliore per ritrovare amici e colleghi che spesso si vedono solo qui.
Ho conosciuto tante nuove persone, professionisti e appassionati, visto svilupparsi nuove possibilità di collaborazioni future, partecipato a serate con amici con tassi alcolici elevati (vero, Riccardo Burchielli?) e a una festa davvero ben riuscita (grazie a Marco Schiavone e a tutto lo staff della Edizioni BD) e presentato due lavori nuovi.
Il primo è l'antologico GANGBANG, edito da Manifesto e Edizioni BD, di cui vi voglio parlare con più calma perché c'è un retroscena divertente dietro alla storia che Giuseppe "Cammo" Camuncoli e io abbiamo realizzato insieme al giovane ma già bravissimo (guardate QUI cosa ha combinato, nel frattempo...) Paolo d'Antonio.

È un bel librone tutto rosso (la cover qui sopra è quella "bianca" dell'edizione da edicola che uscirà in allegato al quotidiano ai primi di dicembre, opera di quel geniaccio folle di Maurizio Rosenzweig di cui avrò modo di riparlare presto...) e pieno di storie che traggono spunto dalla quarantennale vita de Il Manifesto in modo originale e rendendo omaggio alla sua libera voce.
Il secondo è quel 99 GIORNI di cui ho già abbondantemente parlato QUI e QUI e di cui presto posterò la copertina (un motivo c'è, restate sintonizzati...), presentato allo Panini Comics dove è andato esaurito nel pomeriggio di domenica (rendendo così piuttosto leggera la signing session prevista).
Ecco spiegata la natura della foto qui sotto...

Francesca Sanfilippo è passata allo stand della Scuola Internazionale di Comics mentre ero "in servizio", e mi ha ritratto seduto accanto all'unica copia di 99 GIORNI presente in quel momento a Lucca. Il che spiega i due post-it sagomati (che recitano "in vendita allo stand Panini" e "no, esaurito in fiera! damn...") nonché la mia espressione imperdonabile.
I "rifornimenti" sono poi arrivati nel pomeriggio di lunedì, quindi mi spiace se qualcuno non l'ha trovato. Dovrete tormentare i vostri librai per poter leggere di Antoine & soci nel nostro nativo idioma.
Io, come al solito, ho visto parecchia roba interessante che non ho fatto in tempo a comprare.
Ma ho preso nota e non mancherò di procurarmi la mia "dose" di nuvole parlanti di fine anno.
Cheers!