venerdì 24 agosto 2012

[Da Non Perdere] La Mirabolante Lotteria Zironi


Il terremoto del 20 e 29 maggio 2012 ha colpito l'Emilia con violenza inattesa e brutale. Lo sappiamo tutti, certo, e forse un po' ce lo stiamo dimenticando, persi come siamo nel subbuglio di notizie che ogni giorno vengono servite a ore pasti agli italiani. Ma le persone che abitano nei paesi più colpiti, Cavezzo, Novi di Modena, Finale Emilia e tanti altri, sono ancora lì alle prese con il guaio che è capitato loro addosso. Non si sono fermati un attimo nemmeno in questa estate calda e da siccità, impegnati come sono a riportare la normalità nelle loro vite.
Molte case sono rimaste gravemente danneggiate e necessitano di lavori urgenti e alle volte massicci per poter essere salvate. Il governo ha promesso un rimborso dell'80% della cifra spesa per il ripristino, ma i cittadini interessati dovranno intanto anticipare le somme per i restauri, cosa non da poco.
Una di queste persone è Giuseppe Zironi, amico e burbero scrittore multi talentuoso che noi fumettari reggiani spesso paragoniamo al Rasputin di Hellboy.
E provate a dire di no
La bellissima Corte Zironi, che appartiene alla famiglia di Beppe da qualche generazione, è stata pesantemente danneggiata dal terremoto e con l'autunno alle porte, le piogge in arrivo (e dopo un'estate così, si salvi chi può, ragazzi....) rischiano di devastarla in modo irreparabile. Per aiutarlo a rimetterla in sesto quanto prima possibile, tanti amici disegnatori, illustratori e artisti, hanno donato 111 (!) tavole originali per un evento che è stata battezzato Corte Zironi vs Terremoto e che terminerà il 31 agosto. Non farò un elenco parziale di nomi per non fare torto a nessuno, ma QUI trovate tutte le tavole e vi basti sapere che ci sono bestie rare e famose, tra loro.
In pratica, si tratta di una lotteria dove i partecipanti acquistano uno (o più) biglietti, dei 111 disponibili, che permetteranno loro di diventare proprietari di una (o più) delle tavole messe in palio. L'assegnazione sarà assolutamente casuale, come in ogni riffa che si rispetti.
Per partecipare basta iscriversi e seguire il regolamento che trovate QUI e QUI, senza alcun bisogno di partecipare fisicamente ad alcun evento. Se avete, culo, insomma, vi basterà stare seduti all'ombra di un portico da qualche parte per cercare di accaparrarvi un originale del vostro autore preferito. E se anche non succedesse, diventerete proprietari di un'altra opera di un professionista di fama (inter)nazionale e darete un significativo contributo per salvare una meraviglia architettonica messa in pericolo dal terremoto.
Ne vale la pena, credo.

giovedì 23 agosto 2012

[Festivàl] Disegni Diversi, a Fano


Vi segnalo volentieri la prima edizione di un festivàl (ma quanto è bella questa parola?! e allora ci mettiamo l'accento retró e inauguriamo una nuova rubrica, via!) del fumetto tutto nuovo.
Si chiama Disegni Diversi e si terrà a Fano da venerdì 31 agosto a domenica 2 settembre.
Michele Petrucci, che della Fano fumettistica è un po' il ras del quartiere, a mio insindacabile giudizio, ne da notizia QUI, sul suo blog e QUESTA è la pagina Facebook.
Un programma fitto, messo insieme con passione e pochi soldi che prevede tanti eventi, ospiti e workshop gratuiti. Si terrà anche la premiazione per il concorso Diversi e Uguali tenutosi questa primavera/estate. Non c'è che dire: per essere una prima edizione, i ragazzi della Rule-Hot hanno dato prova di saper organizzare le cose come si deve.
Mi spiace non poterci andare --salvo colpi di testa last minute... la adoro, questa cittadina marchigiana-- ma invito chi può ed è curioso di scoprire un nuovo festivàl (dai... sa di anni '60 con l'accento, no?) a non mancare.
L'anno prossimo mi organizzo per esserci, promesso.

mercoledì 22 agosto 2012

[Diario] Senza titolo


Della serata di inaugurazione della mostra di Dino Battaglia ho già parlato in un'altra triste occasione.
Fu l'ultima uscita pubblica/ufficiale, mi è stato detto, di Sergio Bonelli.
Ma fu anche la serata in cui, per la prima volta, ebbi occasione di stringere la mano e scambiare due parole con un altro maestro internazionale del fumetto.
Sergio Toppi aveva l'aspetto di un nonno simpatico, che scherzava con l'amico e collega Sergio riguardo alla sua sordità e quando gli venne chiesto di dire due parole su Battaglia, be', quello fece.
Poche, sincere parole, dette con voce sottile. Parole che parlavano di un amico che se n'era andato troppo presto.
Toppi lo conoscevo fin da bambino, quando vedevo le sue storie piene di disegni stupefacenti, intricati, bellissimi anche per chi, come me, ancora non conosceva l'arte e il design che tanto hanno influenzato --e tanto devono-- all'arte del maestro. Ho però imparato ad apprezzarlo solo più tardi, "da grande", quando la mia visione del fumetto si è ampliata a forme più adulte e sperimentali.
Il suo uso della vignetta scontornata, le sue violazioni della griglia, che rendevano ogni tavola un piccolo capolavoro, sono ormai note a tutti. Ma nessuno prima di lui le aveva rese così uniche, arricchite di un senso della composizione raro (e detto così è un vero eufemismo).
Nei miei viaggi all'estero, e in particolare negli Stati Uniti, ho avuto modo di scoprire come molti autori americani ammirassero il suo lavoro, che pure restava pressoché sconosciuto ai loro lettori. Toppi era un artists' artist, un artista ammirato e noto agli altri artisti.
Sono felice di aver avuto quella breve occasione per fargli i complimenti e ringraziarlo personalmente per il suo lavoro. E poi aveva un'aria così... umana, semplice.
Mi sa che non ne facciano più, così.

Ma questo torrido agosto s'è portato via un altro maestro, quel Joe Kubert che invece non ho mai avuto occasione di incontrare. Non serve che sia io a dire quanto Kubert ha fatto per il fumetto americano di genere, senza dimenticare il suo Texone o graphic novel come Fax From Sarajevo e Yossel.
Quando incontrai suo figlio Andy, alla New York Comicon, gli dissi quanta paura mi facevano le sue storie del Soldato Fantasma (titolo italiano di Unknown Soldier che per qualche ragione ho sempre trovato perfetto) e ci siamo fatti due risate insieme.
Kubert se n'è andato dieci giorni fa, lasciandosi dietro un'eredità strabiliante, che comprende storie raccontate con maestria, due figli (Andy e Adam) che portano avanti la "tradizione di famiglia" con successo e la più longeva scuola di fumetto americana, quella The Kubert School che ha sfornato negli anni tanti talenti finiti a lavorare per le due major americane.
Con la sua solita, tagliente efficacia, Brian Azzarello, che lavorò con lui su Sgt. Rock - Between Hell and a Hard Place, riassunse perfettamente il rispetto che Kubert sapeva ispirare attraverso il suo lavoro quando, rispondendo a una domanda sulla storia realizzata insieme al maestro, disse solo, "Vi beccate 140 pagine di Joe Kubert. Il resto che importa?"

mercoledì 8 agosto 2012

Fumettibelli


Quando mi chiesero l'amicizia via Facebook, andai a visitare la loro pagina prima di accettare.
Lo faccio sempre, quando non conosco qualcuno. Quando accettai, li ringraziai per la richiesta (cerco di farlo, quando posso) e dissi che speravo di non essere mai ospitato sulla loro pagina. Paracula che fosse o meno la mia "battuta", risposero che non avrebbero esitato a recensirmi se me lo fossi meritato.
Non ho fatto in tempo a finire su Fumettibrutti.
Il blog, come tutti ormai sapranno, è stato chiuso per questioni legali, scrivono i responsabili.
Ammetto che ho seguito con un po' di stupore le polemiche, alcune davvero accese, scatenate da un blog che aveva nel suo stesso nome la "missione" che si era dato. Per non parlare del logo che vedete qui sopra. Era un'iniziativa irriverente e rumorosa, certo, ma non ho mai pensato che i tre (?) gestori del sito si considerassero critici. Matteo Stefanelli ne ha parlato qualche tempo fa, a proposito di MYTICO, non credo serva aggiungere granché. Il problema della quantità e della qualità critica, in un settore come il nostro dove a mancare sono soprattutto i lettori, è storia vecchia e sicuramente fornirà materiale per dibattiti più o meno interessanti ancora a lungo.
Quelli di Fumettibrutti, però, credo siano stati presi un po' troppo sul serio, come si fa alle volte con chi incensa certe opere, un problema che internet ha creato e che Facebook rende ogni giorno più evidente --per esempio così, credendo a qualsiasi cosa passi in bacheca.
Qualcuno, anche giustamente, c'è rimasto male (ho amici tra quelli "recensiti" con durezza), ma se è vero ciò che scrivono in merito alla chiusura del sito, riguardo a beghe legali che non credo porteranno a nulla --un blog non è una testata giornalistica e non è tenuto a rettificare affermazioni, in fondo-- credo si sia andati un po' oltre misura.
Parlavano di fumetti che a loro non erano piaciuti. Da lettori. Esperti? Io non lo so, ma loro credo siano liberi di sentirsi tali. Come faccio io. Come facciamo tutti.
E adesso?
Adesso possiamo ricominciare a parlare dei Fumettibelli.
E tutto tornerà come prima.

mercoledì 1 agosto 2012

Chi è GOODHERO?


Se qualcuno di voi ha avuto modo di vedere The Avengers (ne ho parlato e ne riparleremo presto) in una sala della catena Uci Cinema, potrebbe aver visto il trailer che apre questo post. La voce che sentite è quella di Claudio Santamaria, attore e doppiatore (sua è la voce di Batman nella trilogia di Chris Nolan) che, insieme a Claudia Gerini, danno vita alle avventure animate di GOODHERO.
C'è dell'altro, ovviamente, ma prima meglio fare una piccola presentazione.
All'inizio di quest'anno sono stato contattato da Piano B, agenzia  di comunicazione di Milano, per occuparmi delle sceneggiature di una serie di cortometraggi che avrebbero avuto per protagonista la bionda eroina Goodhero, già apparsa in una prima serie di brevi cartoni nel 2011. Le intenzioni di Piano B per questa "seconda stagione", però, erano di alzare il tiro rispetto a quanto fatto in precedenza, in particolare sulla cosiddetta target audience potenziale. La serie, prodotta da Goodyear insieme a D'Antona & Partners col patrocinio del Ministero dell'Interno e della Gioventù e il sostegno di Polizia di Stato, Cittadinanzattiva e CTS, puntava a raggiunere un pubblico di ragazzi tra i 17 e i 25 anni per poter svolgere la funzione di campagna educativa per la guida in sicurezza.
L'idea era quella di dare a questa nuova stagione un taglio più "adulto", che strizzasse l'occhio ai comics americani. Per questa ragione il redesign del personaggio e degli ambienti era già stato affidato all'Italian Job Studio (nello specifico a due dei suoi artisti, quei Giuseppe "Cammo" Camuncoli e Riccardo "Burch" Burchielli che sono pure amici). Dopo una prima riunione, ho iniziato a rielaborare a mia volta il concept di base e stendere i soggetti, insieme ai colleghi di The Dees, per poi iniziare una corsa contro il tempo che mi ha portato, in meno di due mesi e con mille altri impegni sovrapposti, a scrivere, correggere, rivedere, modificare e completare le cinque sceneggiature che i ragazzi dello studio Cartobaleno hanno iniziato ad animare da subito.
È stata un'esperienza lavorativa interessante e una sfida nuova, dato l'alto livello di collaborazione che tutte le diverse parti hanno contribuito a creare.
All'inizio di aprile, poi, sono sceso a Roma, dove è stato effettuato il doppiaggio. Non credo di poter descrivere a dovere la professionalità e la disponibilità di Caludio Santamaria, di Claudia Gerini e di Guglielmo "Willwoosh" Scilla, che hanno doppiato i diversi personaggi della serie.
A cui tocca fare una foto scema
È stato davvero un piacere lavorare con loro e vedere il rispetto che avevano anche per il mio lavoro --spesso mi sono trovato a suggerire passaggi e chiarire stati d'animo dei personaggi per contribuire a rendere più efficaci le battute da recitare.
Il cast e la produzione si è poi ritrovata al cinema Anteo di Milano in occasione della presentazione ufficiale della seconda stagione di GOODHERO, il 17 maggio.
Addobbo esterno
Addobbo barbuto

Addobbo Interno
Il cast in parata, con Goodhero in volo sullo schermo


Che è anche il giorno in cui è andato online il primo dei cinque episodi che, con cadenza mensile, vengono postati sul canale di Goodhero TV. Seguendo il link troverete anche qualche extra, come il suddetto trailer abbinato a The Avengers e un saluto che Giorgio Chiellini ha mandato in occasione della presentazione a cui non aveva potuto prendere parte causa infortunio, e che io vi appiccico qui sotto.


Il giocatore ha doppiato se stesso in uno degli episodi e ha sostenuto il progetto (parlandone, per dire, su Twitter nonostante gli Europei che incombevano) così come ha fatto la sua squadra, la Juventus. Cosa che ha garantito a GOODHERO una visibilità notevole e permesso di raggiungere, a mio avviso, il pubblico a cui è destinato.
Una bella esperienza, insomma, della quale volevo parlare già da tempo. Mi farò perdonare per il ritardo con questo piccolo extra inatteso, un backstage del doppiaggio che vede Claudio e Willwoosh impegnati in un'improvvisazione "ciociara" del secondo episodio.
Esilarante.