La prima Comic Con di New York, quella del 2006, era piccina e tutta dedicata al fumetto. Gli organizzatori, forse poco convinti della sua riuscita, le avevano dedicato solo lo spazio di un seminterrato del gigantesco Jacob Javits Center. L'affluenza toccò comunque l'inaspettata cifra di 33.000 visitatori. Era la prima volta che andavo nella Grande Mela per una convention, dopo le diverse esperienze alla fiera "gemella" di San Diego a partire dalla fine degli anni '90, e un paio di visite a NYC di carattere non esclusivamente professionale.
Questa edizione, la sesta, ha contato 105.000 presenze. Sempre meno di Lucca, ma un incremento decisamente notevole.
Anche quest'anno ho partecipato e, come potete vedere dall'immagine di apertura, è stata per certi versi una prima volta tutta nuova anche per me. A stagliarsi contro la sagoma del Batman di Arkham City, il notevole videogame promosso in pompa magna alla DC Comics, è infatti lo stand-up con la copertina di 99 DAYS e il nome del sottoscritto.
A cosa serve questo oggetto? Semplice. Ci si sta seduti dietro quando si ha il turno di autografi & incontri con i lettori al tavolo dello stand dell'editore.
Cosa che mi ha fatto piacere, naturalmente.
Qui sotto mi vedete accanto al bravissimo Kristian Donaldson, che il nostro Vertigo Crime lo ha disegnato da dio, e che ho conosciuto per la prima volta proprio a New York.
Kris, oltre a essere un artista strepitoso, è un tipo simpatico col quale ho passato parecchio tempo a chiacchierare di idee future. Per la prima volta, appunto.
Poi, gli amici de LoSpazioBianco mi hanno chiesto di scrivere un piccolo report (assolutamente unofficial) della fiera, quindi avrò modo di parlare ancora della NYC Comic Con e ovviamente posterò il link anche qui su Breakfast.
E anche questa, in fondo, sarà una prima volta da "inside man".
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