domenica 19 febbraio 2012

[Diario] Una collezione... particolare



James Sime è il folle e simpaticissimo proprietario dell'Isotope Comic Book Lounge, uno dei più spettacolari negozi di fumetti in cui io abbia mai messo piede. James non si limita a vendere fumetti e adora organizzare presentazioni, feste ed eventi che donano un tono decisamente mondano a ciò che altrove viene visto come "covo di nerd".
Sarà anche merito del clima speciale che nella sua città, San Francisco, si respira ancora oggi per tutto quello che riguarda ogni genere di forma artistica.
La prima volta che incontrai James fu quando invademmo il suo locale (sì, questa è la parola giusta) per fare una presentazione multipla: Jim Lee con All Star Batman & Robin, Lee Bermejo con Luthor, Michele Petrucci con Due (il paperback della Slave Labor Graphics che raccoglieva Keires e Sali D'Argento) e Grazia Lobaccaro con SILENT DANCE (sempre SLG) scritta da me, che ero lì anche per promuovere il primo numero di BONEREST uscito per la Image Comics. Tra una dedica e l'altra, tutti i cinque autori ospiti hanno realizzato un pezzo per la Comics Rockstars Toilet Seat Museum, una peculiare collezione, divenuta ormai leggendaria, che James ha messo insieme in anni di attività e che decora il suo negozio. Ogni artista che è stato ospite di Isotope (ma anche gli sceneggiatori, gentaglia come me e Warren Ellis, tra gli altri) ha illustrato/decorato un coperchio da cesso bianco. Non avete capito male. Ho detto un coperchio da cesso, di plastica, bianco.
Una collezione, forse di vaga ispirazione manzoniana, scanzonata e un po' irriverente, che ha raccolto, negli anni, il contributo di decine di disegnatori di fama internazionale.

Fu una bella serata, piena di gente, musica, drink preparati dallo staff del locale e un clima davvero lounge che non abbiamo mai dimenticato. James, che assomiglia a una versione psichedelica e in carne e ossa del Dottor Strange (e pagherei per vedergli indossarne la copia del costume che possiede) ci regalò anche dei sigari fatti confezionare per l'occasione, come quello che vedete qui sotto.


Quando sono tornato alla Comic Lounge a trovarlo, poco meno di un anno fa, è stato un piacere ritrovarlo ancora in forma nonostante la crisi economica che tanti guai ha causato anche negli States ai comic shops. E la festa/signing session con Frank Quietly di quella sera rispettò gli standard elevati, quasi hipster che fanno di Isotope un posto un po' unico, che mi ha fatto piacere ricordare in questa pagina decisamente sopra le righe del [Diario] che, per una volta, ci ha permesso di parlare di fumetti senza veramente farlo.

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